, classe 1939, nasce in Germania in una famiglia agiata e benestante, facente parte della nobiltà prussiana.
A cinque anni il padre di Vera viene ucciso dalle SS tedesche , implicato nella rivolta del 20 luglio '44 contro il Fuhrer, per questo lei e la sua famiglia vengono
internati in un campo di prigionia nazista. Ma Vera non si fa intimorire da tutto ciò, soppravissuta alla guerra non smetterà mai di affermare "
La vita è un sogno in cui devi inventarti di continuo". Da bambina, come ammette lei stessa, oltr

e a subire l'emarginazione dei compagni di scuola che in lei vedevano la figlia di un traditore, passò ancha, come tutte le adoloscenti una fase in cui non riusciva ad accetare il proprio corpo che da grande invece diverrà la sua arma vincente nel mondo del fashion system "
Mi sentivo bruttissima, a 14 anni già 1 e 80 e coi piedi enormi; Il 44 di scarpa si fa solo da uomo!!!". Per poter calzare però finalmente le

tanto amate scarpe da signorina, subito giovanissima si sottopose ad un intervento per ridurre di qualche centimetro l'alluce; fu una dura prova per una ragazzina ma come lei stessa affermò "
Che liberazione indossare scarpe da donna!". Come per Andy Warhol, caro amico di Vera le sca

rpe furono un feticcio, e come lei stessa afferma "
Rispetto alle scarpe, i vestiti che lei indossa, sono leggere opportunità di fuga"infatti per lei icona degli anni '60 "
Cambiare abiti e colori era sfilarsi di continuo pelle ed identità" una vita da serpente quelle della filiforme Vera
. Nel '59 venne scoperta dal fotografo Ugo Mulas che la lanciò come modella, a Parigi ed a New York City, città in cui si trasferì nel 1961. Negli Usa però non riscosse il successo sperato, forse anche a causa della leggendaria
Diana Vreeland, direttrice di Vogue America in quegli anni, che in un inserto,

sulla testa di moda
la definì " Diva dallo sguardo freddo e dall' irraggiungibile volto". Per questo torno in Europa a Monaco di Baviera, dove cominciò a spargere la voce di essere russa, cambiando persino il nome in
Veruschka, creando un alone di mistero attorno alla sua figura. Ciò funzionò e Veruschka divenne una delle più famose top model di sempre, anche
grazie all'aiuto del fidanzato-fotografo Franco Rubartelli che la immortalò in alcune delle sue foto

più belle e che per lei diresse un film intitolato prorpio "
Veruschka : Poetry of a Woman" e con musiche del maestro Ennio Morricone, nel 1971. Quando a Vera viene chiesto quale sia la sua foto preferita, senza dubbio, lei che è una appassionata di Body Paiting risponde,

"
Io che scompaio tra le pietre" scattata da Rubartelli, in cui il volto della modella si mimetizza con le pietre circostanti. Furono soprattuto due gli eventi che hanno lasciato l'immagine di Vera-Veruschka scolpita nelle nostre menti come una delle icone dei "favolosi" anni '60, e non parliamo delle
800 cover per cui a posato ma di solo due foto, o quasi. Nel 1966
Mic
helangelo Antonioni girò uno dei suoi più
grandi capolavori "Blow Up" con un cast stellare da Vanessa Redgrave a Jane Birkin. Qui Vera che ha solo una battuta (
I am in Paris ) da sfoggio della sua bellezza e soprattutto della sua sensualità ballando sinuosamente dinnanzi alla Macchina fotografica che la sta immortalando. Successivamnete nel 1968 viene ritratta nella Savana con fucil

e, per il lancio della prima collezione
Sahariana di Yves Saint-Laurent e da qui nasce il mito. Successivamente collaborò con
Dalì e con Peter Beard che la portò in Kenya in cui venne ritratta in pose animalesche, dipinta capo a piedi ogni volta come un animale della Savana percependo ben 10.000 $ al giorno per gli scatti fotografici. Quando nel '71 la Vreeland si ritir

ò da direttrice di Vogue America,
subentrò Grace Mirabella, con la quale presto i rapporti con Veruschka si freddarono repentinamete tanto che nel '75 si ritirò dalle passerelle a causa degli screzi avuti con
l'Editor-in-Chief di Vogue.Nel 2006 torna alla ribalta grazie ad una piccola parte in "007 :Casino Royale" con Daniel Craig, primo James Bond, biondo. In tutte questi anni Veruschka
non si è mai ritenuta una modella, ma un artista, "
In fuga verso nuove forme di vita ". Le auguriamo quindi tutto il meglio e speriamo che negli anni possa ancora farci sognare come ai tempi gloriosi della Swinging London di cui lei era una delle regine dei fiori!